Tra i numerosi interventi critici nella stampa locale in tema di autonomia trentina, dei cui legittimi benefici godono i suoi stessi detrattori, riaffiora sovente la nota locuzione “los von Trient”, pronunciata da Silvius Magnago il 17 novembre 1957. E’ universalmente risaputo che al grande raduno di popolo di Castel Firmiano contro la costruzione a Bolzano di 5.000 unità abitative destinate esclusivamente ai nuovi immigrati italiani, cui presero parte 35.000 manifestanti, la parola d’ordine che i presenti volevano sentire era un chiaro “los von Rom”. Ed altrettanto evidente dovrebbe essere – a meno che non la si voglia strumentalizzare – che con la sua famosa espressione, l’Obmann della SVP di allora non intendeva marcare la distanza del suo partito dai trentini, ma dai dirigenti della DC trentina, alleati con Roma nell’ostacolare di fatto l’applicazione del trattato di Parigi nei confronti dei sudtirolesi di lingua tedesca. Non sono evidentemente inclini i portatori del nazionalismo odierno, ad una obiettiva disamina del paziente lavoro di Magnago – definito recentemente in una lettera ad un quotidiano locale “incontentabile” – nel sedare gli animi della sua gente, emarginata nella propria terra, impegnandosi nel contempo a fondo e con onestà nella salvaguardia dei suoi diritti. Quella onestà riconosciutagli del prefetto di allora della provincia di Bolzano cui Magnago si era rivolto per ottenere il permesso allo svolgimento di una manifestazione potenzialmente dirompente, dando la sua “parola di uomo tedesco” che nulla di grave sarebbe accaduto.
Marco de Tisi